martedì 23 giugno 2009

La Majella 2

**L'Abruzzo Religioso** “Nel quadro severo delle sue montagne e nelle difficili condizioni di esistenza da esse determinate, il profilo spirituale dell'Abruzzo è stato modellato dal cristianesimo: l'Abruzzo è stato, attraverso i secoli, una creazione di santi e di lavoratori. ... Per scoprire l'intera struttura morale dell'Abruzzo bisogna dunque conoscerne i santi e la povera gente”. Più di mezzo secolo è trascorso da quando Ignazio Silone sintetizzò in pochi essenziali tratti il profilo dell'Abruzzo. (L'Abruzzo in Abruzzo e Molise - TCI, Milano 1948) Fra la terra d'Italia più ricca di arcano, l'Abruzzo ha la sua più profonda religiosità nella Natura e negli Eremi, oltre che nelle Chiese. La sacralità della natura è sfondo e ad un tempo protagonista. La Maiella definita da Plinio il Vecchio “padre dei monti”, è per gli abruzzesi “La Madre”, la “Dea Maja”, dea italica. Una montagna complessa e affascinante, pulsante di vita, di verde e di acque, ma anche ricca di innumerevoli testimonianze culturali: Eremi, Conventi, Castelli. La scelta della Maiella come luogo di culto da parte degli eremiti è dovuta probabilmente all'isolamento che questa montagna ha conservato. La cospicua parte superiore del massiccio è stata per per lunghi secoli terreno esclusivo di pastori, boscaioli e santi eremiti. La sacralità della Maiella affonda le origini in epoche remotissime e precristiane. La leggenda racconta della dea Maya, gigantesca e bellissima donna frigia, che riparò su questo monte con il figlio ferito morente. Il pianto della madre arivò alle orecchie di Giove che impietosito volle dedicare al figlio della dea un alberello dagli sgargianti fiori gialli: il maggiociondolo, albero abruzzese per eccellenza. ((http://www.informacibo.it/giro_abruzzo.htm))

1 commento:

The little Witch ha detto...

bellissima la nostra montagna madre, no? quando ci andiamo?