giovedì 28 agosto 2008
L'erotismo nella terra di Kem
L'importanza della componente erotica presso gli egizi è ancora, per la moderna archeologia, un vasto campo d'indagine, dato che sino ad ora questo tema è stato rimosso dalla ricerca a causa di un superficiale pudore. In Egitto non vi sono raffigurazioni erotiche che descrivano i rapporti interumani. Ciò potrebbe far supporre che l'erotismo sulle sponde del Nilo sia tabù. Non è vero. Basti pensare che, se gli egizi non ci hanno tramandato immagini erotiche ( come invece hanno fatto greci e romani), ci hanno lasciato sull'argomento parecchi scritti. Il grande papiro di Torino dimostra che tremila anni or sono nella Terra delle piramidi circolava già la pornografia. Gli antichi egizi erano soliti anche usare dei misteriosi miscugli afrodisiaci. Se confrontiamo la lettura erotica degli egizi con quella dei greci e dei romani, emerge che nel Paese del Nilo la donna in amore era molto libera, seducente ed aggressiva, del tutto diversa da colei che si legge dai racconti di Ovidio ( Ars Amandi) o di Luciano ( Dialoghi). Le donne egiziane contavano molto più delle donne del resto del mondo. E ciò valeva anche e soprattutto per la componente erotica. In nessun'altra parte del mondo c'erano gli strip tease, le danzatrici così belle. Le troviamo per la prima volta alla corte del quarto Thutmosi, bisnonno di Tut: uno scriba templare di Thutmosi IV fece riprodurre nella propria tomba una di quelle danzatrici chiamate "della bellezza". Da allora, esse comparvero spesso nelle sepolture private tebane. E' possibile ammirarle anche nel sacro tempio di Luxor; una cosa oscena per il pudico Erodoto.
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