lunedì 14 luglio 2008
Notte
Sono sola, tutto intorno a me è silenzio.
Anche Horatio, il mio gatto, dorme beatamente, steso sul bordo del mio letto.
Nella notte si ode solo il latrare fastidioso di un cane in lontananza.
Sento che la mia vita sta cambiando e non voglio fermarla.
Ogni vecchia convinzione si è come polverizzata.
E' come se qualcosa o qualcuno m'avesse strappato via le erbacce, le idee radicate, le paure.
Mi sento come se guardandomi dentro vedessi una nuda e liscia pietra bianca.
Tutto intorno è stato pulito.
Mi sento svuotata ma non è una sensazione di privazione, è qualcosa di pulito, di quieto.
Forse tutto il dolore che c'è stato per arrivare sin qui è servito a questo.
Mi sento come una tavoletta di cera sulla quale poter scrivere.
Le parole sono dentro di me senza che ne sia davvero consapevole.
Se ne stanno buone per un pò e poi esplodono in pensieri che affollano la mia mente e suonano come monete nuove, trillanti e acuti.
Mi sembra di poter tornare da capo, poter di nuovo scrivere, ma con la consapevolezza acuta e lucida del dolore, di questo compagno che non mi lascia mai sola.
A volte ho la netta percezione che questo mio essere sia rinchiuso in un corpo che è solo un involucro, che serve solo a contenere perchè non si disperda ciò che di me è essenziale.
Eppure io sono anche questo mio corpo...Chissà, riflessioni nate dal silenzio che solitaria mi rende e inebriata di sonno, bisognosa di riposo come un bimbo del seno materno.
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